Nova Somor, fin dall’inizio della sua attività, sviluppa i suoi sistemi termodinamici a bassa temperatura con l’intento di fornire macchine solari al maggior numero di persone possibile. Lo scopo è quello di sostituire altre macchine più inquinanti ed energivore. Si tratta infatti in particolare di pompe idrauliche solari pensate seguendo i dettami della bioeconomia di Nicholas Georgescu Roegen, fatte per durare a lungo, per non inquinare e non consumare energia da accumulo, come quella dei combustibili fossili. Le nostre eliopompe sono progettate e costruite per essere facili da smontare per riciclarne i materiali a fine vita. Inoltre tutti i nostri modelli di eliopompa sono sempre dotati di un sistema di azionamento meccanico manuale. In questo modo la risorsa idrica resta sempre disponibile per l’utilizzatore, anche di notte o quando è nuvoloso, oppure in caso di guasto. Immaginate quanto può essere importante per un agricoltore che lavora in zone aride del Sudamerica, o per gli abitanti di un villaggio sperduto in Africa, poter continuare a pompare l’acqua manualmente mentre si attende che arrivi l’assistenza tecnica a riparare il guasto. Tutti i sistemi di pompaggio basati su tecnologie motorizzate elettricamente, anche con alimentazione fornita da fotovoltaico, oppure spinte da motori endotermici, sono invece privi di sistemi di emergenza ad azionamento manuale. Quando si rompono l’acqua non è più disponibile, perché è nella disponibilità della macchina, non dell’uomo. Non avere un sistema di attivazione manuale di emergenza su una pompa idraulica è una cosa poco intelligente anche qui da noi, ma almeno qui non rischiamo di soffrire la sete o di vedere animali morire per mancanza d’acqua o il raccolto andar perduto per via della siccità. Ma in certe parti del mondo è veramente importante e a volte vitale che l’acqua rimanga disponibile sempre, anche se costa un po’ di fatica.
Alcuni amici ci hanno proposto qualche tempo fa di inviare in Africa solo sistemi ad azionamento manuale, senza alcun tipo di motore. Questo allo scopo di ridurre i costi per i clienti africani e di limitare ulteriormente le possibilità di guasti meccanici. Ma si tratta di amici in buona fede poco informati. In molte parti dell’Africa e anche in altre parti del mondo dove l’acqua è scarsa, esiste il problema dell’abbandono scolastico e dello sfruttamento del lavoro delle donne per la “servitù dell’acqua”. Sono quasi sempre bambini e donne a sollevare acqua dai pozzi e dalle fonti per portarla nei villaggi, negli orti, nei campi e agli animali da abbeverare. Quindi a nostro avviso i sistemi manuali devono solo servire in caso di emergenza o per pompare dell’acqua magari anche di notte quando ne serve un po’. Ma non devono essere l’unico strumento disponibile, altrimenti non si esce dal circolo vizioso dello sfruttamento del lavoro minorile e femminile.
Recentemente abbiamo di molto migliorato il nostro sistema ad azionamento manuale aumentandone l’efficacia e inserendo un semplicissimo sistema che consente di scollegare il motore termodinamico dal pompante. Così quando occorre lavorare manualmente non si deve trascinare anche il sistema termodinamico, aumentando la fatica, come nei nostri primi modelli di eliopompa. Si tratta di un’attenzione in più, di un piccolo accorgimento, ma molto importante nella logica e per i valori complessivi del nostro Progetto.